3.26.2012

nemesi, o l'antimimesi, o hippopolla

quando in una casa quadrata trovi una finestra tonda può significare solo una cosa: qualcosa sta cambiando.
una volta sognavo case rotonde. a sfera non proprio, bastava cilindriche.
ogni volta che passo davanti ad un silos di pietra abbadonato penso che sarebbe bello viverci, come nei fari, e mettere i mobili al centro e correrci intorno.
per ora mi accontento della meno spregiudicata finestra.
7 pioppi, uno più basso degli altri, spuntano dai tetti. sono la greghetta delle stagioni della finestra.
suono e rumore. grigio e rigore.

ho collezionato pensieri tristi nelle scatole come si fa con le cianfrusaglie che non puoi buttare, i calzini spaiati dal '26, i pennarelli della giotto secchi del '95, i libri di scuola a 10 anni dalla fine dell'ultimo anno.
in ordine sparso, confusi, senza poterli ripescare se non ancorandomi a ricordi che dovrei ricostruire.
ho ritrovato un libro indimenticato che s'è dissolto nei giorni estivi.
devo averne persa qualche pagina in francia. lasciata lì a marcire sul bordo del fiume o mangiata dal pescigatto di turno.

mi piace pensare che qualcuno sedendosi su quella riva non pianga, ma trovi una pagina scritta a carattere 9, sbiadita e incartocciata dal tempo e si chieda da dove venga, dove vada, di che libro si tratti, sarà una storia triste o divertente, d'amore magari o un giallo.
mi piace pensare che quello che la trova conosca il libro. mi piace pensare che questo che conosce il libro pensi a uno che ha letto lo stesso libro come a un amico di libro. un amico lontano, sconosciuto, con cui condividere qualcosa. mi piace pensare che questo che la raccoglie se la porti a casa in ricordo di un'amicizia di una pagina. che la custodisca gelosamente dentro una di quelle scatole di cianfrusaglie e magari si metta a scrivere un post o quello che vuole un giorno su quella pagina di libro trovata in francia sul bordo del fiume.

io intanto son senza pagine di libro. e quel che rimane è un accartocciamento stratificato di unilità letteraria.
ho letto un  libro in lingua straniera, in 10 giorni. è tutto quel che rimane di quel libro.

non la storia del suo protagonista.
non la capacità del suo scrittore.

potrei dire lo stesso di hippopolla, o dell'ippaffa.
invece farò altro. magari un amico di ippaffa si farà vivo e mi sentirò meno sola.

o forse no.


1 commento:

BlackPope ha detto...

Mi mancherà l'Hippaffa ;)