1.31.2012

Sull'autobus numero 8

Elvira, hai un nome del cazzo, lo dico non per offenderti, ma per affermarlo ad alta voce, quando ti vedo seduta sul numero 8 penso che un giorno ti parlerò.

Ti dirò, Elvira, che strano nome e sorriderò, anche dopo aver affermato e ripetuto che il tuo è un nome del cazzo. Ti chiederò, Elvira, se stai andando al lavoro. E tu, Elvira, mi dirai di sì. E io sarò compiaciuto ti sorriderò e dirò io invece no, Elvira. E ti dirò, Mi chiamo Antonio, piacere Elvira, e tu dirai una cosa come che nome banale. No, non lo dirai, ma lo penserai, e penserai, terrone, penserai.

Allora ti dirò Elvira, che lavoro fai? E tu mi dirai la cassiera e io dirò ma non mi dire! e dove Elvira, sono le 7 e 45 dove vai a far la cassiera? e tu risponderai e io lo saprò già dove vai e ti sorriderò.

Ti sorriderò compiaciuto Elvira. Sono 3 mesi che ti guardo dall'ultima fila del bus numero 8. Devi avere 25 anni Elvira, o forse 23. Un giorno, Elvira, te lo chiederò.
E ti dirò, io ne ho 19, che coincidenza, e dirò così, per fare il simpatico. Un giorno eri al telefono e il tuo interlocutore deve essere stato uno stronzo Elvira, ma non te lo chiederò chi era, farò finta, e so farlo, che è la prima volta che ti vedo e che coincidenza c'era un posto vuoto di fronte a te, che ti siedi sempre spalle al conducente, che fatto strano. E io in ultima fila, ma non te lo dirò, dirò non ti ho mai vista, che strano!

Tu mi dirai, cosa ci fai in bus alle 7 e 45 e io dirò che vado a scuola. Sono in quarta, sì mi han bocciato, sì ahahah, ehehehe, sorriderò e ti dirò, succede, niente di grave. E mi dirai che anche a te ti han bocciato in terza. Ma io lo so già e ti dirò ah sì? e sorriderò. Ma non mi han davvero bocciato a me ma non te lo racconterò, voglio avere qualcosa in comune con te, Elvira. E dovrà essere questo. Sorriderò.

In questi tre mesi Elvira ti ho pensata ogni mattina, ma non te lo dirò. Ti dirò ciao quando scenderò alla mia fermata, ti dirò ci vediamo, e tu dirai di sì e ciao Antonio ciao. E poi il giorno dopo farò finta di non averti notata e tu dirai ehi ciao e io dirò ah ciao non ti avevo vista come va?

Sì Elvira, un giorno io ti parlerò, e poi finiremo a letto.

1.27.2012

l'invidia

se provi solo a criticare...sei solo invidioso.

no, veramente, l'invidioso sei te di me che ho criticato per prima e te ancora non c'eri arrivato. stolto.

1.24.2012

con l'inverno che avanza (puoi far minestra)

Ci sono volti, a volte, che ti volti, e guardando le volte, ti par di veder Volta.

E mentre sonnecchi, ti chiedi smarrito, che faccia avrà avuto Volta quel giorno che s'è sognato la sua personale invenzione che t'ha cambiato la vita.

Cosa avrà visto? Come si sarà mosso? Aveva fatto colazione quel giorno? Avrà avuto qualche problema di salute? Avrà bevuto un caffè o non era usanza? Aveva calze marroni? Bianche o nere?

I volti spenti non ti guardano: sonnecchiano anche loro ma in modo diverso. Armeggiano con gli ultimi ritrovati tecnologici che per il volto di fronte a te è una penna biro con l'inchiostro nero. Uno prende una pezza e l'appoggia al volto, soffia fortissimo, e tutti a sogghignare che quello ha il raffreddore e oddio se me lo attacca adesso non è il momento poi che faccio c'ho il lavoro e non mi pagano la malattia. Allora questo si stringe dentro il suo cappotto cento per cento poliestere e si sistema gli occhiali sul volto. E penso che questo sta peggio di quello che soffia e di quello che sonnecchia, che poi sei tu.

Incrocio il mio sguardo con il tuo, siamo smarriti, tu con Volta che ti fa le giravolte in testa mentre pensi fiducioso che questa cosa sui volti e le volte sia brillante e io che mi sento come le rose sul mio balcone che dopo due giorni che le avevo son morte perché da + 10 gradi siamo passati a - 8 e anche con tutto l'ottimismo che ho di certo non posso farle rivivere.

Allora mi guardi anche tu e annuiamo. Annuiamo smarriti. Mi fai segno di guardare il volto soffiato. A me vien da ridere, ma non si può, è momento di pensare alle volte che non puoi ridere ma ti viene allora ti volti dall'altra parte per evitarlo. Dall'altra parte però c'è quello con il cappotto stretto sul naso che ti fa ridere ancor di più. Intanto all'uomo soffione gli si è piantato un affare verdognolo a 2 mm dalla narice destra esattamente sopra il baffo ingiallito dalla sigaretta.

Contenersi impossibile. Intanto da smarrito mi riguardi e allora ci sentiamo in due, forse, tra avvoltoi e pensi ancora a giocare con questi volti a volte di volta in volta.

Il soffione s'accorge dell'orrore che ha provocato nella signora di fronte a sè. Tu come me la guardi e sei basito. Ci son - 5 gradi, le rose sono ancora morte, e questa qui ha delle scarpe che manco in 3 di luglio ti puoi mettere. C'è freddo polare e questa è convinta di essere ai tropici, e non ti fa ridere che poi si schifi del moccolo osceno del suo dirimpettaio?

Vien da ridere, ma sarebbe fuori luogo. Mi guardi ancora e capisco: i funerali ci fan lo stesso effetto.

1.18.2012

Burrosolido da massaggio - faccio cose #3

Della serie "cose inutili" ... il burro solido da massaggio. Cose apparentemente inutili, ovviamente. Il burro solido ha essenzialmente 2 qualità:
1 può essere usato come burro da massaggio
2 è altamente nutriente

La 2 non è compresa nella 1 se usate il burro su pelle asciutta. Il potere nutriente del burro si sprigiona sulla pelle umida. Ciò non significa che sulla pelle asciutta non faccia niente o peggio faccia male, semplicemente non vi lascerà quell'effetto pelle morbida come i bambini.

Cosa serve

Burro di cacao 50%
Burro di karitè 30%
Cera d'api 10%
Olio a scelta 10%

Si scioglie tutto insieme a bagnomaria, si mescola BENE, si versa in uno stampino pratico (silicone, vetro) si lascia raffreddare et voilà pronto.

Non ho la cera: non importa fai 60% di burro di cacao
Non ho il burro di cacao: hai altri burri? (no, quello che serve per fare le torte non va bene) tipo mango, avocado, o simili? puoi usare quelli, ma nel caso aumenta la cera al 20%. Se non ne hai altri ma solo il karitè fai 50% karitè, 35% cera, 15% olio
Non ho l'olio: non importa, metti più karitè.

Che olio? Mandorle dolci, validissimo per il corpo. Olio di sesamo, perfetto con pelli molto secche. Olio di semi di girasole, leggero, va bene e al 90% in casa ce l'hai. Olio di riso, come girasole, però è migliore.

Hai degli oli essenziali? Benissimo: puoi usarli per profumare questo burro. Non superare le 12/15 gocce per  100 gr.

Perchè lo devo(voglio) fare? I due punti di cui sopra non ti soddisfano? Sappi che...
è più comodo di una crema dopo la doccia: esci bagnato, te lo spalmi; massaggi un po', anche poco; asciughi e fatto.
Controindicato se: hai tanti peli! è davvero scomodo da usare sulle pellicce.

1.17.2012

Burrocacao - faccio cose #2

Inizio la serie di faccio cose con questa cosa semplice che faccio: il burrocacao.
Il burrocacao è una di quelle cose che costa davvero poco. Perché farlo?
Perché posso farlo con ingredienti migliori, spendendo meno.
Inizialmente la spesa non è meno, ovviamente. Ma vediamola in prospettiva.

1 burrocacao schifoso: 1,50 €
1 burrocacao decente: intorno ai  7 €
1 burrocacao decente fatto da me: 0,20 €

Il costo delle materie prime è irrisorio: solo che non se ne possono comprare 10 grammi (equivalente di circa 2 burrocacao). Mettiamo che il totale delle materie prime è circa 100 grammi (difficile ma possibile) con 100 grammi si fanno circa 20 burrocacao. 100 grammi di materia prima costano circa 4 euro. Considerando che un burrocacao decente ne costa 7 avete già risparmiato 3 euro in termini di denaro.
In termini di tempo risparmiate lo sbattimento di andare a comprare il burrocacao decente e considerato che non si trova in un secondo dovrete perdere (?) tempo trovando informazioni su quale sia valido (o provarne 10 = spendere più soldi) e uscendo a comprarlo.
Se comprare il burro schifoso da 1,50 obiettate quanto volete ma le crepe sulle vostre labbra di certo non sono un problema mio.

Farsi il burrocacao dunque non è solo questione di risparmiare denaro.
Significa fare un prodotto migliore: come faccio a dirlo? Beh prendete un burrocacao decente e leggete gli ingredienti. Fatto? Ora potete rifare lo stesso burrocacao omettendo gli ingredienti "dannosi". Ovviamente prendete il burrocacao da 1,50 e buttatelo: tenete solo la confezione.

Cosa serve?

Cera d'api  35%
Burri 60% di cui 40% cacao 20% karitè
Olio vegetale a scelta 15%

La cera e i burri son le cose che si trovano meno facilmente. Per la cera non ho dritte. Sui burri posso dirvi di chiedere in pasticceria per il burro di cacao: fatevene dare un pezzetto. Per quello di karitè si trova in ogni supermercato.
Sugli oli: va bene anche quello extravergine d'oliva. O di girasole. O di sesamo. O di riso. O jojoba, ricino, germe di grano, qualsiasi va bene, mix di oli? benissimo anche.
Non ho la cera: fa niente. aumenta il burro di cacao. Davvero.
(Proporzioni senza cera: 60% cacao 20% karitè 20% oli/olio - senza cacao: cera 45% karitè 30% oli/olio 25% - senza cera e senza cacao va bene solo se lo mettete nei barattoli e non negli stick).

Sciogliere a bagnomaria la cera con i burri e gli oli (salvo il germe di grano che si rovina) mescolando. Quando sono sciolti travasare nei tubetti o nei piccoli contenitori tipo marmellatine. Aspettare che si raffreddi e usare.

Quanto ci si mette? 10 minuti circa. Tempo di raffreddamento? 5 minuti se fuori fa - 3°. 10 minuti in frigo.




faccio cose #1 - Manifesto inutile dei post inutili (a seguire)

Da un po' l'inutile sottotitolo di questo inutile blog si intitola "faccio cose.." nota citazione nota ai più. Io stessa non ho visto il film che la riguarda (chepalle enormi è moretti? per me lo è.) ma era ed è degna di nota.
Solo che in questo blog di cose che faccio praticamente non ce n'è l'ombra. (Figurarsi del vedere gente, ma questo è un altro discorso)

Allora forse è il caso che comincio a dire (a scrivere) qualcosa che faccio.

Faccio cose #1 vuole essere solo il mio personale manifesto.

Faccio cose: perché nella vita bisogna riempire il tempo. Nessuno, io per prima, dice che bisogna farlo in modo proficuo. Economicamente parlando infatti le cose che faccio sono tutt'altro che proficue.
Faccio cose: oltre a riempire il tempo cerco di farlo in modo più o meno divertente e se riesco soddisfacente.
Faccio cose: mi piace imparare. Non mi piace che mi insegnino: sono più per "ci provo" "non ci riesco" "ci riprovo" "che palle" "ci riprovo" "ok funziona" "ok impariamo". Ecco. Non so se sta cosa abbia un nome, ma potrei chiamarla benissimo "arrangiarsi in tentativi multipli".
Faccio cose: di vario genere. Mi piace fare con le mani. Non ho alcuna (o scarse) capacità con i piedi. Mi vieto di fare troppo sport: non ne sono in grado ed è una di quelle cose tra le cose che trovo zero soddisfacente.
Le cose che faccio servono da riempitivo. Non c'è niente di mistico in questo. Nessuna azione atta al risveglio spirituale. Insomma niente yoga, zen, o come lo volete chiamare. Sono molto occidentale in questo (e non solo in questo).
Faccio cose: mi ci riempio la vita. e le giornate. sono il contrario del minimalismo. non ne sono proprio contenta, ma diciamo che sulle cose che contano davvero (che non è fare cose) sono ultraminimalista e conservatrice (sì, qualche conserva la faccio anche).

Ora perché scrivere in un luogo più o meno pubblico le cose che faccio?
Perché anche scrivere è una cosa che faccio. Perché se te lo dico mi pare di averla fatta meglio. Perché il web pullula di cose inutili e chi sono io per non farne di altrettanto inutili? Perché condividere è un modo per imparare (sì nell'ottica di prima) qualcosa.
No, non voglio insegnare niente a nessuno. Non in questa sede almeno.
Io faccio questo. Se lo fai anche te, buon per te, se non lo fai, non ti dico di farlo. Se vuoi dirmi come si fa, dimmi pure. Non so se ti ascolterò, ma ci proverò.

Detto questo, inizierò (dal prossimo post ovviamente) a scrivere anche quel che faccio.


1.16.2012

pubblica immagine senza sicura

 leggo questo qui: e già alla seconda riga mi viene male. Secondo uno studio Americano il 92% dei bambini sotto i due anni è presente  su internet già dai primi mesi di vita. cosa significa "è presente"?
dato che l'articolo (?) prosegue parlando di vari pericoli immagino da subito che si tratti di immagini.
il 92% dei bambini americani ha una sua foto pubblicata da qualche parte, accessibile a chiunque.
 non voglio sottolineare i pericoli (reali o presunti) perché è cosa nota e risaputa (anche se i genitori di quel 92% se lo saran scordato si vede). voglio concentrarmi sul perché non è rispettoso pubblicare foto (o darle in giro a fuffa) foto di bambini.


1. Un bambino non può decidere. non ti può dire "in questa foto son venuto male, non taggarmi" (parlando di facebook) o "non voglio che x veda la mia foto!". non può neppure tecnicamente rimuovere la foto che lo ritrae perché troppo piccolo per farlo.
2. Un bambino non è un oggetto. non è che siccome il tuo t'è uscito biondo con gli occhi verdi allora devi mostrarlo a tutti come un trofeo. e non è che anche se t'è uscito racchio lo devi mostrare a tutti comunque sperando in quella cosa che fan gli adulti che è di dire sempre e comunque "che bel bambino". no. è una persona (è in progress ma sempre persona è) e la devi rispettare. e non lo dico io eh, lo dicono anche i girusti che si sono inventati i diritti dei bambini (pensa che stupidi).
3. Un bambino va tutelato. Perché da solo non si sa arrangiare. non possiede ancora i mezzi per difendersi, se non lo difendi neppure te che sei genitore, zio, nonno, fratello, chi vuoi che lo faccia?


Se queste ragioni ti sembrano "stupide" te ne aggiungo una che ti farà incazzare: a me, di tuoi figlio, non frega un emerito cazzo. Non mi interessa vedere se ha gli occhi verdi o blu, se sa ballare, se squittisce. No. Se sono un tuo parente e voglio vedere i progessi d'immagine di tuo figlio te li chiedo. Se non te lo chiedo, non mi interessa. Se non sono un tuo parente mi fai passare per pedofilo. E no, non lo sono, quindi delle foto di tuo figlio che si lava nel suo piscio (sì, lo fanno tutti) ecco NO, NON MI INTERESSA. 
Se me lo sbandieri per il gusto di dimostrare qualcosa (vedi al punto due) stai male. Davvero. Rifletti un attimo. Non ti lamentare se poi tuo figlio a 15 anni vuole fare la velina. Davvero. L'hai fatto passare per tutta la sua infanzia come il "bel bambino" (anche se racchio) e ora cosa ti aspetti? Gli è stato costruito addosso un castello fatato e ora tu, genitore, zio, nonno etc, vuoi anche che questo abbia il desiderio di essere altro dalla sua immagine? Oltre a essere irrispettoso, caro genitore etc, sei anche un po' stupido, a mio avviso. Vuoi mostrare al mondo che hai fatto qualcosa di bello (aridaje) per una volta? Beh ci sono mille altri modi, più rispettosi della dignità umana, che sì, anche un infante ha.


Caro genitore etc, se ti ho offeso, cavoli tuoi, magari ora ci penserai prima di farmi vedere il culo di tuo figlio. O continuerai a lamentarti del figlio velina. 

1.09.2012

mi avanza una valigia, seconda mano, prezzo trattabile perchè puzza.

avevo un cadavere in tasca.
era davvero troppo grosso e pesante per portarlo a passeggio insieme ai guanti.

ho deciso di comprare una valigia, una grande valigia.
e il cadavere gira a spasso per gli areoporti con me, in valigia.

avevo un cadavere per amico.
puzzava tanto, l'ho imbottito di olio 31.

il cadavere nella valigia mi rincorreva, una volta, in discesa,
poi siamo caduti, è uscito e nel quartiere s'è sparsa la voce.

l'amico cadavere ormai era troppo, anche per la valigia.
allora ho riempito una vasca con dell'acqua gelida e l'ho fatto sedere.

non potevo più girare così, con il cadavere addosso.
e la vasca era adesso più piccola della tasca e il cadavere non voleva più starci.
i vicini si lamentavano, ho dovuto farlo.

siamo andati in montagna, io e il cadavere.
ci siamo seduti su in cima per osservare il tramonto.
quando è arrivata la notte me ne sono andata

e il cadavere è rimasto lì.