7.27.2011

circo(n)va(l)l'azione

ognuno ha la sua propria circonvallazione.
non la si sceglie: capita. metti che ci sia uno stolto tra gli ingegneri che la progettano e BAM! circonvallazione bloccata.

nel mio personale caso ho una circonvallazione di merda.
quella sanguigna fa un po' schifo e negli anni mi ha regalato cellulite e delle belle vene rotte qui e lì.
poi c'è la circonvallazione esterna, quella che ti porta in periferia, e si sa, la periferia FA CAGARE.
la mia periferia è orrenda. malavitosa a dir poco. inoltre è inutile. piena di immondizia. ci passi e ti chiedi quando verranno a levarla di torno.

ognuno ha la sua circonvallazione. puoi decidere di frequentarla o di lasciarla lì com'è.
io sono più da strade di campagna o vie del centro a piedi, ste cose da città non mi piacciono.

puoi far finta che non ci sia la tua circonvallazione ma poi a causa del traffico o per una manovra sbagliata, BADABAM ecco che ci sbatti contro e ti vai ad infilare tra le auto in fila.
tutti nella circonvallazione esattamente quando ci capiti te.
e capita, e come se capita, di trovarti lì insieme a un passante qualsiasi, che ha la faccia come la tua, che si gratta il naso come te, che si scaccola un pochino, tanto siamo in auto chi vuoi che ci veda, che accende la radio, poi la spegne, poi riaccende, cambia stazione, sbuffa, dice "ci muoviamo", e proprio come te controlla nello specchietto retrovisore che faccia ha quello lì incolonnato.
nella circonvallazione si incrociano questi personaggi qui, ma niente lì si manda a cagare confondendoli tra gli altri.

chissà quante volte m'han mandato a fanculo.

7.24.2011

Giugno, 1999.

Primi di giugno del 1999. Il Kosovo già allora si vede che m'aveva colpita. Impressionanti gli orrori che tornano alla mente attraverso le mie stolte parole.


missili sul campo di grano

bombe su quella terra scura
volti straziati dal sole e dalla paura
e ancora
colpi di mitragliatice su corpi già morti
e mani sporche
rovinate dal tempo
rovinate dal lavoro umile
di mani umili
e cuori spenti
e tristi
spente le case
spente le strade
solo un lungo silenzio di morte
odora di triste quest'aria calda
è primavera ma tutto è così secco e arido
tutto morto
e pesante
e triste
e non sai se si meglio piangere
o non pensare a tutti quegli occhi che guardano fissi la maccina nera
stanno ancora giocando con le loro vite
eppure è la terra
il più avanzato dei pianeti
eppur son gli umani
a conoscere i segreti
e se in fondo fossimo degli alieni scesi su questa terra per mettere in atto le guerre più sporche e inutili che si siano mai viste?
eppure è il 2000
il nuovo millennio inizia
e sappiamo solo presentare nuovi mondi di niente
mondi deserti e spent
senza gioia
senza speranza
resta il dolore
e attorno non si vede che un paese vuoto.

7.18.2011

con quali parole

come dosare la rabbia
come discutere con dignità
come esprimersi e venir intesi
come come come

il resto non conta
solo il come

vorrei sapere come.

7.15.2011

Old stuff

Molto old. Sono passati 11 anni da queste parole e fuorché lo stile, nulla è cambiato

Non ho più lacrime da piangere

né parole da dire

solo amaro dei ricordi

che non potrò avere.


Vorrei che tutto tacesse

e che si sentisse

solo

un canto

ma non è possibile


Scorderemo un giorno

i dolori di questa triste esistenza

Dimenticheremo la sofferenza

il rancore

la rabbia

E ci ricorderemo

di tutta l'assurda bellezza

della nostra vita

della felicità che abbiamo trovato

delle nostre gioie

ce ne ricorderemo

perchè sono di meno

e per questo più facili da catalogare

e quella felicità che forse è durata un attimo

ci sembrerà la vita intera.


Due minuti

Prendi lei, per esempio. Dico lei perché è lei che conosco e il paragone mi vien facile.

Dico, prendi lei. Lei ti dice che in due minuti è apposto. Cioè si aggiusta i capelli ed esce di casa così. Che lei non ha tempo da perdere.

Allora niente, prendi lei che dice ste cose. Poi si veste di corsa. Dico lei si veste di corsa, lei si prepara in due minuti, dice. Poi prendi me. Così a caso perché anche io mi conosco e il paragone è facile. Io manco in due ore ho i capelli così come lei. Cioè io manco se vado dal parrucchiere. E i vestiti...parliamone. Se io pesco a caso dall'armadio alla meglio trovo un paio di braghe inabbinabili con una maglia e finisco anche per sembrare un semaforo ambulante con una scopa in testa.

Ecco prendi me, io giro con una scopa in testa anche se c'ho messo due ore a farla sembrare un'acconciatura. Poi prendi lei che la scopa ce l'ha in culo da una vita, mica da due minuti.


Sarà sfiga?

Un confronto tra me e mestessa


Ritrovare un oggetto smarrito quando ormai ne hai comprato uno migliore in sostituzione.

No, non è sfiga, è essere smemorati e spendaccioni.

Trovarsi in galleria nel bel mezzo di una discussione al telefono.

No, non è sfiga, è essere idioti a litigar per telefono.

Spendere 6 euro per lavare l'auto quando il giorno seguente piove.

No, non è sfiga, è essere poco accorti e non seguire ilmeteo.it

Mettersi lo smalto e poi rompersi un'unghia.

No, non è sfiga, è non aver tagliato corte le unghie.

Mandare un messaggio con contenuti non adatti alla persona sbagliata.

No, non è sfiga, è disattenzione nel leggere i nomi in rubrica.

Dimenticarsi il bucato in lavatrice. Rifare il bucato. Ridimenticarselo.

No, non è sfiga, è essere coglioni.

Prendere 110, ma senza lode.

No, non è sfiga, è essere l'ultimo della giornata.

Fare una cosa bellissima ma avere le batterie scariche della macchina fotografica per fermare l'attimo.

No, non è sfiga, è un benvenuto nell'era digitale.

Passare 2 ore a pulire il bagno, andare al lavoro, e trovare al ritorno il rotolo della carta igienica sparpagliato sul pavimento e il tappetino inzozzato di piscio.

No, non è sfiga, è solo un gatto rompicoglioni.

Parcheggiare l'auto e dimenticarsi il luogo.

No, non è sfiga, è demenza senile precoce.

Andare al cinema di lunedì convinti di pagare 4 euroe pagarne 6 invece.

No, non è sfiga, si chiama cambio di città.

Cuocere una torta in forno, metterci due ore, far bruciare la parte sotto e lasciarla cruda sopra per doverla portare a un compleanno.

No, non è sfiga, è essere tirchi e imbranati a usare il forno a gas.

Avere solo musica rock quando sei nelle situazioni di socializzazione.

No, non è sfiga, è essere amanti della buona musica.

Dover fare da hostess ad un gala importante e andarci con delle ballerine sdrucite.

No, non è sfiga, è non conoscere il significato della frase “adatto alle occasioni”.

Pagare 35 euro al mese di internet per doverlo poi scroccare dai vicini perchè non va e vedersi fregare anche st'opzione perchè il vicino ha messo la password.

No, non è sfiga, è accortezza per il vicino e stupidità per aver scelto l'operatore telefonico tarocco.

Ma sarà sfiga?

No, non è sfiga, la sfiga non esiste. Sei solo te che non ce la puoi fare.


7.12.2011

una volta

quando dico una cosa, poi la ripeto. il concetto di "dirlo una volta" non vale nel mio caso.
mi dimentico di aver detto, ripeto. ripeto e ripeto. o a volte ripeto con piccole variazioni.
dimenticando in fretta i dettagli a volte cambio luoghi, colori, nomi e perfino persone nei fatti. di fatto sono sempre storie nuove, i fatti.

una volta insomma non basta. due tre dieci è meglio. dipende dalle cose. dai fatti. dipende da chi ci circonda. più le persone mi intimoriscono più si moltiplicano le volte.
devo assolutamente riaffermarmi, in ogni momento, perchè l'altro mi destabilizza.

una volta. quando leggo qualcosa e mi sa di già sentito commento. commento. commento che "già letto" e rido. poi son circondata da altri commenti, su di me ovviamente. e anche quelli son molteplici e già sentiti.

riconosco di essere recidiva, in ogni cosa. continuo e ricontinuo quindi di fatto una volta, intesto, una volta solamente, non esiste.

una volta vale anche per lo scrivere. e non vale solo per me.

7.07.2011

cose stratosferiche, alle medie

onde stratosferiche. cosa accidenti vuol dire, poi, stratosfera.
rimembro lezioni di geografia lontane: a 13 anni è tutto così insulso.
ti siedi ad ascoltare inerme citazioni storiche e aspetti.
la stratosfera è solo quella roba lì, quella che ti serve per dire "robe stratosferiche".
io in geografia avevo anche voti buoni, tipo buono, o distinto. negli anni 90 non c'erano i numeri.
c'erano le lettere, come in america. e A era ottimo, B buono... C boh D boh E insufficiente. io a 13 anni volevo che D fosse distinto, perchè B era buono, A ovviamente è la prima lettera e allora doveva valere di più. Invece D era una cosa a metà tra suff e insuff, tipo un dal 5 al 6, ma solo in seconda perchè in terza era suff e C discreto o una cosa del genere.
in geografia però andavo discretamente. mi piaceva la materia, perchè era geografia ma anche scienze. alle medie è così, a parte italiano e matematica, le altre materie sono un po' mischiate, allora geografia era anche scienze e la stratosfera si studiava anche in geografia.
la materia era bella: scoprire il mondo stando fermi. C'è gente che ci ha costruito su una carriera letteraria e questo anche è affascinante.
io immaginavo solo e mi ricordo che ero affascinata dall'africa. l'africa era una roba immesa, stratosferica, sulla cartina.
ed è solo quel che ricordo: cose stratosferiche, alle medie.