1.24.2012

con l'inverno che avanza (puoi far minestra)

Ci sono volti, a volte, che ti volti, e guardando le volte, ti par di veder Volta.

E mentre sonnecchi, ti chiedi smarrito, che faccia avrà avuto Volta quel giorno che s'è sognato la sua personale invenzione che t'ha cambiato la vita.

Cosa avrà visto? Come si sarà mosso? Aveva fatto colazione quel giorno? Avrà avuto qualche problema di salute? Avrà bevuto un caffè o non era usanza? Aveva calze marroni? Bianche o nere?

I volti spenti non ti guardano: sonnecchiano anche loro ma in modo diverso. Armeggiano con gli ultimi ritrovati tecnologici che per il volto di fronte a te è una penna biro con l'inchiostro nero. Uno prende una pezza e l'appoggia al volto, soffia fortissimo, e tutti a sogghignare che quello ha il raffreddore e oddio se me lo attacca adesso non è il momento poi che faccio c'ho il lavoro e non mi pagano la malattia. Allora questo si stringe dentro il suo cappotto cento per cento poliestere e si sistema gli occhiali sul volto. E penso che questo sta peggio di quello che soffia e di quello che sonnecchia, che poi sei tu.

Incrocio il mio sguardo con il tuo, siamo smarriti, tu con Volta che ti fa le giravolte in testa mentre pensi fiducioso che questa cosa sui volti e le volte sia brillante e io che mi sento come le rose sul mio balcone che dopo due giorni che le avevo son morte perché da + 10 gradi siamo passati a - 8 e anche con tutto l'ottimismo che ho di certo non posso farle rivivere.

Allora mi guardi anche tu e annuiamo. Annuiamo smarriti. Mi fai segno di guardare il volto soffiato. A me vien da ridere, ma non si può, è momento di pensare alle volte che non puoi ridere ma ti viene allora ti volti dall'altra parte per evitarlo. Dall'altra parte però c'è quello con il cappotto stretto sul naso che ti fa ridere ancor di più. Intanto all'uomo soffione gli si è piantato un affare verdognolo a 2 mm dalla narice destra esattamente sopra il baffo ingiallito dalla sigaretta.

Contenersi impossibile. Intanto da smarrito mi riguardi e allora ci sentiamo in due, forse, tra avvoltoi e pensi ancora a giocare con questi volti a volte di volta in volta.

Il soffione s'accorge dell'orrore che ha provocato nella signora di fronte a sè. Tu come me la guardi e sei basito. Ci son - 5 gradi, le rose sono ancora morte, e questa qui ha delle scarpe che manco in 3 di luglio ti puoi mettere. C'è freddo polare e questa è convinta di essere ai tropici, e non ti fa ridere che poi si schifi del moccolo osceno del suo dirimpettaio?

Vien da ridere, ma sarebbe fuori luogo. Mi guardi ancora e capisco: i funerali ci fan lo stesso effetto.

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