11.10.2011

L'articolo di moda più abusato: la Sciarpa.

Ciao, mi chiamo Fiorella. Sono nata a luglio 2011, era il 16, faceva molto caldo e mia mamma sudava tantissimo. Mia mamma è cinese di un villaggio vicino al confine con il Vietnam, vicino a Mong Cai. Abitava sul mare quando stava in Cina, mia mamma, adesso invece abita in uno scantinato, che poi è dove sono nata io, cioè la stanza vicina a dire il vero. Mio papà invece è americano, di vicino Nashville, e non trovate curioso che si chiami Singer? Io se penso che viene da vicino Nashville e si chiama Singer quasi piango dal ridere. Mia mamma mi teneva al caldo mentre nascevo, mia mamma è delicata, non mi ha mai dato uno strattone. Mio papà invece è rigidissimo, uno tutto d'un pezzo, d'acciaio come si dice. Quando sono nata loro volevano farmi bellissima. Mia mamma ci ha messo molta cura e tempo ad allevarmi. Ha scelto i fiori adatti a me, i colori, addirittura ha scelto un pizzo intonato a me, e mi ha sempre cantato canzoni bellissime. Papà balbettava e ripeteva sempre tatatatata, all'infinito, nessuno lo capisce papà.
Ho fatto la mia infanzia in quello stanzone lì, pieno di altri come me, mi sentivo bene tra amici, ci capivamo. Sapete tutti i nostri papà balbettano, ma non è un problema grosso lì, non lo era per me, mia mamma mi teneva al caldo, questo importava.
Ad agosto mi trasferiscono in una stanza più piccola ed umida, siamo tante, sudiamo tantissimo, e per non appiccicarci ci danno dei fogli di plastica e un biglietto e ciao, partiamo tutte in questa stanza piccola. Una puzza tremenda c'era. Mia mamma mi aveva dato il suo pizzo più bello e adesso sentivo che si stava rovinando dentro quella stanzetta angusta con le altre che spingevano e grattavano e graffiavano.
Finalmente a settembre aprono la stanza. Io stavo malissimo. Il mio pizzo era quasi logoro per via dello strofinamento sulla plastica delle altre. Che cosa fastidiosa! Ma finalmente un posto nuovo, mani calde, di nuovo. Le altre vedo che partono di nuovo, nuovi biglietti, io no, finisco per due giorni in una stanza piccola, ma luminosa, poi incontro Lucia, è uguale a mia mamma, ma ha un nome stranissimo. Sinceramente quando parla non la capisco. Però mi tiene calda, per un po' almeno, poi inizia la scuola anche per me. In fila con le altre, era pieno di nuovo, ma la scuola è bella luminosa calda posso essere libera, vicino alle altre, ogni tanto qualcuna ci prende tra le braccia, è bello, è caldo, poi torniamo a stare tra di noi, a studiare.
Un giorno però arriva una, e vedo che ha una mia vecchia compagna di giochi con lei, non ci credo! è una cosa bellissima e come deve star calda lei! Questa, che si chiama Maura, decide che devo seguirla. Che bello insieme alla mia amica d'infanzia, finalmente al caldo! Saluto la scuola e vado via contenta verso la mia nuova vita, vita di libertà, viaggi incontri emozionanti.
Invece no. Sappiatelo, la vita non è proprio così.
Va a finire che, due giorni dopo arriva una nuova, col pizzo integro, il mio s'era rovinato nel viaggio, ve l'avevo detto no? E dopo una settimana un'altra ancora. Finisco in una stanzetta buia di nuovo, insieme ad altre, siamo sporche, alcune hanno un profumo da due soldi nauseante. Spero in una nuova liberazione, come quel giorno che son tornata a casa, spero di vedere il mondo di nuovo, sentire il caldo di Maura e l'arietta fresca di questo ottobre. Ma niente.
Alla fine di ottobre rivedo la luce, per una fortuna o non lo so, quell'altra col pizzo integro la vedo sul divano. Deve essersi fatta male uno dei giorni scorsi, mi sa. Vado con Maura in un posto strano. Una stanza che si muove, mi viene un po' di mal di testa. Maura mi porta dappertutto, vedo un sacco di cose nuove che alla scuola nessuno mi aveva detto che esistessero! Ahhhh la scuola mi manca un po', ma adesso posso vedere cose bellissime e nel frattempo sono sola con Maura e al caldo.
Poi la tragedia. Rimango sola in quella stanza che si muove. Nessuno mi vede, Maura non c'è più. Aiuto.
Quando fa buio si avvicina uno, diversissimo da papà, zitto, ma simile per altri versi, anche lui tutto d'un pezzo, però è un pezzo nero, e puzza tanto! Mi ritrovo vicino ad altri diversi da me, ma chi sono, cosa vogliono? Un succo mi racconta la storia della sua vita. Ma cosa vuoi che mi interessi a me. Io voglio Maura, mi sento sola. Aiuto.
Per fortuna arriva Maria, mi pesca dal mucchio, mi dice "sei bellissima con questo pizzo blu", io quasi piango di gioia. Giuro. E vado via con Maria. Adesso con Maria vedo un sacco di cose, siamo sempre all'aperto.
Questa notte Maria non mi teneva più caldo. Non so cosa sia successo. Spero arrivi presto il sole a scaldarmi di nuovo.
Ma intanto vi dico una cosa, Maura era una stronza.

Grazie agente di polizia per avermi fatto rilasciare questa dichiarazione.

Sciarpa col pizzo blu rovinato.

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