2.20.2012

Pensare di far del bene

Pensavo di essere uno di quelli salvi


Vi vedevo arrivare, vestiti di blu, mi sembravate tutti uguali all'inizio.
Distinguere i vostri nomi, ricordarli, ne avevo fatto una professione.
Di anno in anno volti nuovi, facce nuove, ma per me sempre uguali.
Non riuscivo a riconoscervi, non vi distinguevo. Giovanni ha i capelli neri, poi li ha biondi e quello con i capelli neri si chiama Alessio. Ma per me i capelli neri erano Giovanni, non c'era distinzione.
Mi facevate ridere molto. A volte mi sentivo amato, come voi mi insegnavate ad amare, di quell'amore fatto di parole e che io non conoscevo. Poi mi dicevate che l'amore sta nei gesti, io non vi capivo, ci provato.
Ogni estate era così. Arrivavate e ve ne andavate.


Pensavo di essere uno di quelli amati


E appena ve ne andavate tutto tornava uguale. Uguale a prima. Mi guardavate e pensavate che ho la sofferenza negli occhi. Ogni volta, che fosse Giovanni o Alessio, me lo dicevate. E mi abbracciavate.
E io pensavo che quello fosse amore, così come me l'avevate insegnato.
Ve andavate e io pensavo che tutto quell'amore mi doveva bastare per dodici mesi. E pensavo fosse possibile.


Pensavo di essere uno di quelli affamati


Mi veniva detto come comportarmi. Mi insegnavate tutto. Mi avete insegnato tanto. A dare e a ricevere con il sorriso. È così che mi avete insegnato. Mi dicevate che era una situazione disperata, ma gioiosa. Io non comprendevo. Me lo dicevate voi e io semplicemente vi credevo. Perché dovrei dubitare di voi? Mai avrei pensato di farlo.


Pensavo di essere 


Vi ho chiamati tante volte per nome. Ho faticato così tanto a ricordarmeli. Nei sogni eravate sempre presenti. Pensavo fosse il bene quel che veniva da voi. Così mi insegnavate e mi dicevate che avreste sempre fatto del bene per me. Questo è il bene, noi ti amiamo, così mi dicevate e io vi credevo.
Mi avete lasciato solo. Non una ma dieci cento volte. 
Ogni notte ero solo. Ogni stagione diversa dalla vostra.
Venivate e mi insegnavate, ve ne andavate e doveva rimanermi speranza.


Mi avete rubato la mia dignità. Mi avete imposto la vostra. Mi avete tolto il rispetto. La possiblità di scegliere. 


E pensavate di fare del bene.

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