5.22.2012

Confessioni di una mente pericolosa [cit.] o del moralismo che non vale più



Da quando qualcuno mi ha detto che esistono programmi per ascoltare ciò che uno dice senza che il telefono stia chiamando...ecco io per parlare dei cazzi miei, quelli veri, per essere tranquilla, lo spengo.
Non so quanto funzioni o se funzioni, ma mi sento meglio così.

Le confessioni sono qualcosa di tremendamente cattolico. Ora che ci penso, mi disgusta un po' il concetto ma è tutto quello che il mio vocabolario mi fornisce al momento.

Ho avuto modo, oggi e solo per oggi, di riflettere sull'importanza del condizionamento sociale, sulla pressione sociale, sul perché facciamo quello che facciamo e dove sta la moralità?

Cos'è la morale? E quanto serve?

Cos'è? Non lo so. Non ho voglia di definire qualcosa che, sinceramente, mi fa incazzare.

Oggi ho pensato che viviamo la vita guardando film, facendoci dei film, e quando si ha l'occasione buona, quella da film, la sprechiamo. E poi diciamo che abbiamo una vita noiosa, monotona, triste, ma che in fondo, in fondo in fondo, siamo felici.
NO.
Scatenare l'inferno è tremendamente faticoso, è tremendamente difficile. Lasciare la strada conosciuta, triste, infelice, misera, per quella nuova che potrebbe, potrebbe eh, essere qualcos'altro...beh NO. Eccolo il condizionamento.. “è sbagliato” ti dicono, è sbagliato scaccolarsi...è sbagliato rumoreggiare bevendo una bibita ghiacchiata...fare sesso per il piacere di farlo...e poi? Quante cose sono sbagliate? Quante cose ci dicono che sono sbagliate. E noi, tutti, ci crediamo.

Ecco NO. Davvero.
E non lo dico perché mi piace andare contro corrente. Ho pur io una mia etica, ma la morale no.
La pressione sociale NO.

No perché ci fa credere che tutto sia sbagliato e che il giusto sia solo quello che gli altri dicono essere. E così ci si sente in colpa (colpa e confessione vanno a braccetto). E così ci si sente miseri, ma dato che sentirsi miseri è socialmente accettato, si continua per quella via, convinti che ci faccia bene, perché si fa così, perché è GIUSTO così.

E allora no. Davvero.
Non è giusto così. Se ti senti una merda, ierioggidomani, no, amico non è giusto così.
Se ti va bene perché ti hanno detto che ti deve andar bene, No, non è giusto, per niente.
Se...se e se. NO.

NO.

Ci ho pensato e sono giunta a NO. E moralmente giusto o meno, sinceramente a me non me nefrega un bel niente. Lo so che ci provate da anni a farmi entrare nei vostri calzini e scusate se io mi ostino a camminare scalza, scusate, ma visto che ancora non vi ho ammazzati, né grandemente feriti, potete, per favore, farmi fare quel cazzo che mi pare?

Amico. Per favore. NO. Niente morale. Vai. La vita è una. Davvero. Non stare a sentire né quelli che ti dicono di non buttarti, né quelli che ti dicono di buttarti, come me. C'è altro da ascoltare, e quello sei tu... solo che riesci a farlo al di fuori dei condizionamenti? Riesci a farlo in nome del tuo benessere? Riesci a farlo fregandotene del fatto che sia moralmente accettato?

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