8.29.2012

tendere a zero e ostinarsi a scorrere ancora

e poi scopri d'improvviso, come un lampo a cielo aperto, che c'è gente che cancella le tue parole letteralmente

è come riprendere fiato dopo una spanciata in acqua e accorgersi che dovevi flettere meglio le gambe, avresti dovuto piegare meglio il busto, tendere avanti le braccia.
è un eterno e se

bere un caffè amaro quando si voleva più zucchero, doversi sorbire l'ingrata compagnia delle zanzare che dopo lunghi banchetti se ne escono di scenza senza commiati, risvegliarsi col torcicollo per aver dormito con il cuscino anticervicale dal lato sbagliato, mandar giù aria quando il piatto s'è svuotato.

e se?
se si potesse riavvolgere il nastro, lasciarlo bianco, così che nessuno possa perdere un minuto del suo tempo a cancellare quello che altri han costruito?

cosa potremo imparare senza errori?


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