12.09.2011

*****...wait for it...*****

scegli una carta, mi intima, una sola però, scegliene una, dai... mi chiedo perché, che cosa stupida, mi dico, poi pesco dal mazzo. è nera, dice, è fiori, è 4 di fiori, vero? io dico sì. e rimetto giù la carta. poi sfodero il mio savoir faire, che non è un saperci fare, è conoscere le regole del gioco, e la regola dice, dire ad alta voce con tono entusiasto, ma come hai fatto? e intanto sbatti le ciglia e schiocchi le mani, va, già che ci siamo, e aspetti la risposta, che è sempre e solo, ehhhhhhh non te lo posso dire, magia.

sta tutto lì. il savoir faire.
allora stavo pensando se sta tutto lì, basta impararlo.
ma poi mi perdo un po' dietro questi pensieri e finisce che mi chiedo "come mi è venuta st'idea?" (o quell'altra, insomma non importa l'idea, ma il come). come quindi?

ecco su questo processo mentale, quello che non è savoir faire, avrei qualcosa da dire. chiamatemi allucinata.
un'idea non può dipendere dal savoir faire, non completamente almeno. ci deve, e son sicura ci sia, dell'altro.

se è magia? no, ma quale magia. stavo pensando a una pubblicità che ho visto di recente, legata a questa cosa, una pubblicità di un alcolico: il video è diviso a metà: stesso personaggio che fa le stesse cose, ma nel lato sx dello schermo risulta uno sfigato, in quello dx invece uno cool, per usare un'inutile inglesismo.
sul savoir faire ci siamo: entrambe, che poi son lo stesso, sanno "come si fa", però i risultati son diversissimi.
cosa cambia, allora, tra i due?
chissà cosa voleva dimostrare il pubblicitario, non lo so. ma io ci vedo solo questo gap enorme, e io mi chiedo solo, come lo colmi quel gap?

sta tutto lì. il colmare il gap. che non è possedere il savoir faire.il know how. è qualcosa d'altro.

ma cosa?
e torno al come: come mi viene un'idea? possediamo più o meno tutti lo stesso bagaglio di savoire faire. quello di base è lo stesso, tutti sappiamo come rispondere al mago. do per assodato questo.
ma com'è che ti viene naturale o ci devi pensare? com'è che le azioni, le reazioni, e tutto questo bagaglio, si esprime in modo così diverso da individuo ad individuo?
come a me viene un'idea e come a te viene un'idea?
"come" uno è sfigato e "come" uno non lo è.

non ho una risposta. e non so se la troverò.
ma mi son fatta delle domande.
ad una di queste ho deciso di rispondermi con 203 (sì, 42 era scontato.).

ho così colmato un personale gap.


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