9.08.2011

la vita del devo

Devo. ogni giorno "devo" qualcosa.
Devi mangiare, altrimenti muori. Devi bere, altrimenti muori prima. Devi espletare i tuoi bisogni corporei, come sopra. Penso che siano solo queste 3 le cose che uno DEVE fare.
Che poi non è che le devi fare, le fai e basta.

Poi c'è la serie devo giornaliera pseudo-imposta da me me stessa medesima, devo mangiare MENO, devo fare attività fisica, devo studiare, devo... e poi i devo eterodiretti. Questi li odio. Il dover pulire, il dover dimostrare qualcosa agli altri, il dover essere come gli altri, il dover essere puntuali, il dover conoscere le regole, etc. ETC. E..T..C.

Basta. questa parola è tremenda. Ma devo COSA e soprattutto a CHI?
Ho deciso che non devo proprio niente: Voglio mangiare meno perchè non riesco a salire le scale (idem attività fisica); Voglio studiare perchè mi piace acculturarmi (e lo studio mi disciplina nella scelta). Voglio pulire perchè sguazzare nelle scoasse non m'aggrada molto (pseudo-veritiera).

Ma con sti devo, basta. smettiamola. Io mi sento presa in giro a dover fare le cose. Come se ci fosse un bel cartello stradale appiccicato sopra a quello che devo o non devo fare.
I dovrei poi son dei bei cartelli rotti. se dovrei non vorrei. certo grammaticalmente è scorretto, ma il senso c'è tutto.

Penso di perder tempo, come sempre, a dire devo devo devo e poi, come sempre, non combinare quasi nulla. Vivere sotto il peso del dovere è come vivere fantozzinianamente. E a me fantozzi muove un certo istinto omicida.

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